Blog di Raffaele Felaco

Autore: Raffaele Felaco (Pagina 3 di 7)

E’ anche merito vostro

Cari,

Oggi si insedia il nuovo Consiglio Nazionale del nostro Ordine e da oggi non sarò più il Segretario del CNOP. Mi sento come l’ultimo giorno di scuola con quelle emozioni ambivalenti tra la gioia di inizio vacanze, delle lunghe giornate al mare, spensierate, con nuove amicizie e magari teneri incontri estivi. Dall’altro la tristezza di non vedere più gli amici di tutti i giorni, allentare quelle relazioni che costituiscono parte della tua identità e soprattutto allontanarsi dalla lotta politica. Perché quell’epoca per me era (è) anche questo. Oggi é giornata di bilanci, in questi ultimi quattro anni abbiamo fatto tantissimo, abbiamo trasformato l’immagine sociale della professione e il nostro modo di stare insieme. Grazie a voi, soprattutto ai mille psicologi attivi, abbiamo una nuova Legge che sta per dare 106 incarichi. In Campania é successo una sola volta nel 1981 quando la metà di voi non era ancora nata, ed é solo merito nostro. Come faccio a non sentire la vostra mancanza!?

È anche grazie all’onda lunga di questa fama che i colleghi presidenti del CNOP mi vollero Segretario. Per la prima volta uno psicologo campano occupava un incarico così prestigioso nella professione. A loro va la mia riconoscenza a voi la mia gratitudine e la fierezza di essere il vostro collega. Alle cariche del CNOP che saranno elette questa mattina e a tutto il Consiglio, i miei auguri per un lavoro intenso e proficuo come lo é stato il nostro.

Un abbraccio


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Hermès mi ha dato un catalogo

Per i miei itinerari passo spesso per il centro, la vetrina di Hermès attiva il suo magnetismo ipnotico e mi attira. Non c’è pensiero o impegno che mi possano distogliere: una fermata di ammirazione la devo fare! Si dirà bella forza, tutti sanno apprezzare un bell’abito e distinguerli da quelli di mercatino! Infatti è così! Quello che mi affascina è la perfezione dei dettagli, delle lavorazioni, lo studio delle linee e dei colori, la scelta dei materiali che invitano ad essere toccati e poi lo stile…. Immagino quanta ricerca, tecnologia, sapere serva per questi risultati.

Amo conoscere e sapere che il plaid Avalon è tessuto con un bellissimo mèlange di lana e cachemire, che la cardatura avviene con cardi veri e che vengono impiegati vecchi telai e tecnologie d’avanguardia in una Manifattura del ‘700, da senso compiuto alle emozioni di leggerezza e calore come il corpo dell’amata o il ricordo antico della culla o quello ancestrale della madre, quando lo sfioro con la mano.

Ahhh savoir-faire!! Questo è l’approccio che gli psicologi hanno alla vita, conoscere molte cose, antiche e moderne, tecnologiche ed artistiche. Quel pescare le risposte dentro di Sé e coltivare il bagaglio non solo tecnico come ci consiglia Canestrari nel film, è stato il mio tentativo anche nella gestione dell’Ordine. A vedere quanto sono lontani da qui alcuni colleghi mi si gela il sangue, l’Avalon non ha potuto nulla, ma i vostri messaggi si!! Quindi ricambio a tutti gli Auguri di un Felice Anno Nuovo!!!


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C’è speranza per i giovani psicologi?

Santo Di Nuovo *

Vorrei inserire nel bel blog dell’amico e collega Raffaele alcune note
di speranza pr i nosrio giovani psicologi, in una situazione
occupazionale che a molti sembra disperata.
Come responsabile di un corso di laurea che forma psicologi nel profondo
sud, anch’io spesso mi lascio prendere dalla tristezza vedendo tanti
bravi laureati, e abilitati, sopravvivere facendo lavoretti non degni
dello studio e dei sacrifici che hanno fatto.
Però ogni tanto mi risolleva vedere diversi laureati riuscire a
‘sfondare’ in campi quali la formazione, la psicologia
dell’orientamento, la riabilitazione neuropsicologica, la psicologia
degli anziani, la consulenza nello sport, la psicologia giuridica,
perizie, mediazione… casi concreti e reali di miei studenti che –
opportunamente abbandonati settori senza sbocco come la clinica – mi
scrivono soddisfatti di quanto hanno raggiunto in questi settori. Magari
non proprio vicino casa, ma anche questo cercare ‘altrove’ sia come
luogo che come ambito occupazionale, è segno di maturità.
Certo, non tutti gli studenti che arrivano alla laurea sanno (o possono)
‘vendere’ bene sul mercato le loro competenze.
Ma il fatto che alcuni arrivino ad una meta positiva lascia aperta la
speranza a tutti. La corsa è in salita, spesso davvero ripida, ma
sfruttando al massimo le opportunità formative e mettendo insieme un
buon bagaglio di competenze, è possibile gareggiare con possibilità di
successo.

* Preside facoltà di Psicologia di Catania


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